Artrosi e età: non c’è una correlazione fatale
Con l’aumentare dell’età cresce anche la probabilità di sviluppare una forma di artrosi ed è evidente che l’artrosi primaria sia una patologia associata all’età. Però, il fatto che questo problema di salute si presenti con l’età, non significa assolutamente che sia causato dall’età, non deve essere considerato un rapporto causa-effetto e ancora meno una fatalità.
Artrosi primaria e secondaria:
I casi di artrosi si dividono in 2 categorie:
– le artrosi primarie sono i casi di artrosi più frequenti e che non si possono ricondurre ad altre cause: l’artrosi del ginocchio, l’artrosi dell’anca e l’artrosi delle articolazioni interfalangee distali e prossimali, l’artrosi dell’articolazione del pollice (rizoartrosi), l’artrosi della colonna cervicale, della colonna lombare e dell’articolazione metatarso-falangea dell’alluce
– le artrosi secondarie: sono casi di artrosi che si possono ricondurre a una causa: a un altro problema di salute o a un’altra malattia, a un evento come un incidente, un infortunio sportivo o un’operazione, oppure a una deformazione articolare, a una malposizione congenita o acquisita ….
Artrosi primaria: azione dell’età
La cartilagine articolare è in grado di mantenere una forma stabile e resistere a sollecitazioni di pressione o trazione anche in tarda età. È però vero che, nel corso della vita, il numero di cellule cartilaginee diminuisce. Esse rallentano il proprio metabolismo, diventano meno sensibili ai fattori di crescita e producono proteoglicani più piccoli, i proteoglicani essendo le proteine che provvedono al legame chimico e meccanico della matrice cartilaginea con l’acqua. Per questo, con l’età, il contenuto di acqua della cartilagine articolare diminuisce, mentre la concentrazione degli scarti metabolici aumenta. Si tratta però di normali processi di invecchiamento che si distinguono chiaramente dalla complessa origine dell’artrosi.
Artrosi: quale prevenzione
L’età, da sola, non è la causa o il fattore scatenante dell’artrosi. Queste osservazioni della moderna ricerca sull’artrosi sono una buona notizia e permettono di superare il fatalismo della teoria dell’usura, secondo la quale le articolazioni sono destinate a consumarsi. L’artrosi è una patologia fortemente correlata alla predisposizione genetica, ma anche lo stile di vita incide in maniera rilevante. Ciò significa che, consapevolmente ad una familiarità per questa malattia, è necessario adottare una serie di accorgimenti preventivi verso l’artrosi.
Un’efficace prevenzione dell’ osteoartrosi presuppone la correzione delle cause favorenti:
– perdita di peso nella persona sovrappesa,
– correzione ortopedica in caso di varismo, valgismo, scoliosi o lussazione dell’anca
– modificazione di attività lavorative o posture diurne o notturne potenzialmente lesive
Per prevenire l’artrosi, anche nell’età matura è inoltre utile seguire uno stile di vita sano, muoversi regolarmente e adottare un’alimentazione ricca di nutrienti che combattono l’artrosi.
Attività motoria scelta e adattata ad ogni età:
L’attività fisica mirata (stretching leggero e esercizi per il recupero della mobilità articolare) è consigliata anche se la malattia ha già colpito l’articolazione. In molti casi è in grado di alleviare il dolore e di migliorare la mobilità dell’articolazione. In effetti, il decadere della qualità muscolare nell’avanzare dell’età, porta ad un sovraccarico degli arti inferiori. Questo sovraccarico, causa o concausa di artrosi, può essere evitato rafforzando i muscoli degli arti inferiori. E’ ugualmente consigliabile la pratica del ciclismo e di attività in acqua, dato che il muscolo lavora ma le articolazioni sono in scarico e l’articolazione non sopporta il peso corporeo come nel caso del ballo, della camminata e soprattutto della corsa.
Anche la dieta ha un ruolo importante sull’artrosi e sul dolore correlato:
Partendo dal presupposto che l’infiammazione cronica di basso grado e lo stress ossidativo sono fattori determinanti nel dolore cronico, numerosi studi riportano una correlazione fra l’assunzione di un alimento e indici infiammatori (come le citochine) o ossidativi (come gli enzimi antiossidanti). Questi studi hanno dimostrato la correlazione tra un alimento e la sensazione di dolore rilevata con apposite scale.
Per esempio, mostrano che :
- bassi livelli di vitamina D sono correlati a un aumento della sensibilità al dolore a livello centrale
- anche il grado di idratazione è correlato al dolore
- un elevato consumo di frutta e verdura è associato a una riduzione di alcuni indici infiammatori e dello stress ossidativo
- invece questi indici aumentano in presenza di una forte presenza di carni rosse o alimenti ad alto indice glicemico (come quelli a base di farine raffinate o ricchi di zuccheri).
La dieta in caso di artrosi deve dunque essere orientata verso la limitazione di agenti ossidanti ed acidificanti (alcol, cibi di origine animale, zuccheri e farine raffinate) che favoriscono l’infiammazione dei tessuti ed essere ricca di antiossidanti che hanno una spiccata azione antinfiammatoria generalizzata su tutto il corpo (Omega-3 contenuti nel pesce e olio di semi; vitamine A, B12, C, D, E; minerali come selenio e zinco e soprattutto l’acqua assunta quotidianamente (2-2,5 litri al giorno).
L’artrosi non è una prospettiva inevitabile:
Anche nell’età matura è utile seguire uno stile di vita sano, muoversi regolarmente e adottare un’alimentazione ricca di nutrienti che aiutano a combattere l’artrosi e i suoi dolori.
La soluzione nutraceutica all’artrosi
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Parallelamente ARTRONYX agisce sia direttamente che in termini preventivi, supportando in maniera efficace tutte le attività, in particolare quelle sportive, in cui le articolazioni vengono sottoposte a forti sollecitazioni e usura.
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La composizione sinergica degli ingredienti che lo compongono permette di ottenere una ottimizzazione della sua efficacia per la salute delle articolazioni e, in generale, del sistema muscolo scheletrico.
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