La perdita di collagene in menopausa causa artrosi e osteoporosi

ARTROSI E OSTEOPOROSI IN MENOPAUSA

Uno dei timori delle donne che si avvicinano all’età della menopausa è di avvertire le conseguenze di patologie come l’artrosi, l’artrite e l’osteoporosi che danno dolori e difficoltà motorie.

In effetti, la riduzione degli ormoni estrogeni, caratteristica della menopausa, ha un effetto negativo su l’idratazione dei tendini, dei legamenti, dei muscoli, della cartilagine e sulla densità delle ossa. Determina così un’infiammazione dell’articolazione che è responsabile del dolore e dei disturbi avvertiti come l’artrosi e l’artrite.

La menopausa è causa di artrosi: 

La menopausa è riconosciuta come un fattore determinante per la diminuzione del contenuto di collagene nel corpo delle donne. I dati mostrano che nei primi cinque anni che seguono la menopausa, per carenza di estrogeni, il collagene si riduce di circa il 30%. Successivamente si riduce a un tasso del 2% all’anno. 

E’ interessante notare che prima dei 50 anni, l’artrosi interessa gli uomini e le donne in misura uguale. Dopo la menopausa, invece, l’artrosi triplica nelle donne.  In effetti, due anni dopo la menopausa, il 50% delle donne presenta dolori a carico delle articolazioni e per molte di loro questi rappresentano i disturbi più fastidiosi con i quali convivere. 

Menopausa è causa di osteoporosi: 

Nelle donne la densità ossea aumenta progressivamente fino all’età di 30 anni, quando le ossa sono al massimo della robustezza. Dopo tale periodo, la densità ossea si riduce gradualmente. La percentuale di perdita ossea accelera dopo la menopausa, che avviene in media intorno all’età di 51 anni. Il rallentamento del processo di mineralizzazione delle ossa durante la menopausa è dimostrato e porta al processo di osteoporosi con potenziale sfaldamento progressivo delle ossa.  Nei casi meno favorevoli si può osservare una degenerazione progressiva della cartilagine che evolve verso l’osteoartrosi. L’effetto della menopausa può spiegare perchè dopo i 75 anni circa l’80% delle donne soffre di questi disturbi.

1. Osteoporosi primaria

Una delle cause principali dell’osteoporosi primaria è la carenza di estrogeni, in particolare la loro rapida diminuzione con l’età e in particolare con la menopausa nelle donne. La maggior parte degli uomini di età superiore ai 50 anni presenta livelli di estrogeni superiori rispetto alle donne in post-menopausa, pur presentando anch’essi un declino di questi ultimi dovuto all’invecchiamento. La carenza di estrogeni aumenta l’incidenza di deplezione ossea e provoca una rapida perdita ossea. La perdita di densità ossea può essere ancora maggiore in caso di apporto insufficiente di calcio o di vitamina D. Un basso livello di vitamina D provoca una carenza di calcio e aumenta l’attività delle paratiroidi, causando un rilascio eccessivo di ormone paratiroideo, che può a sua volta favorire la deplezione ossea. 

      2. Osteoporosi secondaria

L’osteoporosi secondaria rappresenta meno del 5% dell’osteoporosi femminile.

Le patologie che possono causare l’osteoporosi secondaria sono:

– l’insufficienza renale cronica

– i disturbi ormonali (malattia di Cushing, ipertiroidismo, ipogonadismo, elevati livelli di prolattina e diabete mellito). 

– alcuni tipi di tumore, come il mieloma multiplo

– l’artrite reumatoide,

Una serie di altri fattori, come certi farmaci (il progesterone, i corticosteroidi, gli ormoni tiroidei, alcuni farmaci chemioterapici, i farmaci anticonvulsivanti), l’uso di tabacco, il consumo eccessivo di alcol aumentano il rischio di perdita ossea e di sviluppo di osteoporosi. 

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